sabato 28 novembre 2015

Aperitivo in bellezza:ispirazioni arabe


Karma relaxing house Caserta, in collaborazione con AraboCe - Lingua e Cultura Araba a Caserta - اللغة والثقافة العربية vi invita ad una serata speciale per conoscere i segreti della bellezza araba gustando un buon aperitivo arabo/italiano in compagnia di esperti del settore.

Dopo una breve introduzione storica sulle origini dell'arte estetica araba, assisterete alla realizzazione di un make-up occhi di ispirazione mediorientale effettuato su dalla ballerina di danza del ventre Marika Pascucci della Scuola di Danze Orientali "Angolo di Cliv" che si esibirà in brani tipici. A seguire, ci sarà l'intervento di una stilista che illustrerà le caratteristiche dello stile arabo dispensando suggerimenti per personalizzare il proprio look quotidiano.
La seconda parte della serata, grazie alle amiche di Sintony Benessere del Corpo , sarà dedicata alle tecniche di Nail-art e "ceretta con filo arabo" attraverso dimostrazioni pratiche gratuite su tutte le partecipanti che lo richiederanno.
Durante tutta la serata sarà possibile richiedere un tatoo all'esperta di tatuaggio alla henna Francesca Collà Ruvolo - Artbymind. che sarà presente all'evento.
A fine serata saranno distribuiti omaggi per alcuni trattamenti.

PROGRAMMA

 
20:00 Introduzione storica a cura di Araboce
20:15 Dimostrazione Make-up di Rosaria Cerreto di Sintony Benessere del Corpo
20:45 Consigli di stile by Fashion no stop
21:00 Esibizione di Danza del Ventre by Angolo Di Cliv
 
Intervallo Aperitivo a buffet
 
21:30 Dimostrazione Nail-art e ceretta araba by Sintony Benessere del Corpo
22:00 Distribuzione omaggi e saluti finali.

L'intera serata ha un contributo di partecipazione di 10€.

– PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA -
 
Contatti: 3286114474 (cell-whatsapp); 3892422277.

venerdì 27 novembre 2015

Gli Stili della Danza Orientale: La danza col Velo

La danza orientale (in arabo Raqs sharqi)ndica la danza classica orientale che si è sviluppata nelle corti principesche del medioriente.

La danza orientale viene spesso accompagnata da numerosi accessori tra i quali troviamo: doppio Velo.
Chiamata Danza Hawzi, è considerata nel mondo arabo la più raffinate delle danze orientali di tutti i tempi, origine dall Algeri.

L’origine del velo nelle culture antiche va visto come elemento rituale, legato alla nascita e alla morte, alla rigenerazione: erano velate le divinità, e quindi anche le sacerdotesse; d’altro canto, il velo segna ancora oggi i momenti rituali della vita, dal velo della sposa al sudario con cui si ricoprono i corpi dopo la morte.

Nelle religioni antiche, il velo era caratteristica delle divinità femminili che dovevano scendere nel regno dell’aldilà: Demetra per i Greci e i Romani, o Ishtar per i Babilonesi. Ishtar, in particolare, nel suo viaggio ultraterreno deve attraversare sette porte, e a ogni porta deve spogliarsi di un velo.

La parola stessa, velo, viene dal latino velum, tenda, perché indicava in origine una tenda che, all’interno del tempio, separava la zona sacra riservata al sacerdote da quella pubblica, dedicata al culto.

Nel 1893 viene pubblicata la Salomè di Oscar Wilde, in cui c’è una scena con la danza dei sette veli, anno cruciale per la storia del velo nella danza orientale dei nostri giorni.

Intorno a questa danza si scatenarono scandali e si accese la fantasia degli occidentali, ma si determinò anche, per la prima volta, il passaggio della danza orientale su un palcoscenico. 

L'ingresso definitivo del velo nella danza del ventre egiziana risale agli anni Quaranta del Novecento ed è opera di Samia Gamal: la sua insegnante russa, Anna Ivanova, le insegnò l’uso del velo nelle entrate in scena e alcune figure con le braccia, ispirate alle danze popolari del Caucaso. 

In questa fase abbiamo una distinzione della danza col velo americana e egiziana: mentre la danzatrice egiziana  utilizza il velo facendolo volteggiare per creare uno spazio scenico, quella americana lo drappeggia intorno al corpo per poi toglierlo e "giocarci" tantissimo ( questo verrebbe visto come uno spogliarello in Egitto!).

Ma è grazie agli americani se oggi abbiamo altre versioni "evolute" del velo come il doppio velo, le ali di iside, il fin veil e il recentissimo veil poi.


Comunque sia andata storicamente, il velo è oggi parte integrante del repertorio della danza orientale. Il suo uso può essere anche semplificato, e si adatta quindi persino a chi è una neofita della danza. 

Il velo solitamente è di mussola o di chiffon, comunque di un tessuto sottile e trasparente, spesso lucido, e sempre di colori che si abbinino con il costume. Può essere rettangolare oppure semicircolare.

La danzatrice gioca con il velo disegnando figure definite "aperte" o "chiuse" nel volteggiare della sua danza. Il velo non tocca mai terra, le braccia della ballerina sono sempre tese e accompagnano il suo movimento.

Il velo diventa contorno dei movimenti della ballerina: le forme da esso creato sono la cornice della sua danza.

" Il velo nella danza orientale è come un fiore da cogliere e lasciare, riprendere ed avvolgere intorno al corpo, è una nuvola, un tratto di arcobaleno, un sospiro, un abito nel quale nascondersi e scoprirsi. E' un compagno di giochi a nascondino con il quale alternarsi seguendo la musica per esprimere intimità, dolcezza, vitalità, complicità.
I movimenti lo fanno scivolare sul viso, poi sul corpo, raggiungendo il cielo per poi toccare terra.
Ecco che si riscopre il proprio mondo interiore di fantasia e sensualità..."

Fathen Aoued

mercoledì 11 novembre 2015

Gli stili della Danza Orientale: Raks Al Sayf (Danza con la Spada)

La danza orientale, del caleidoscopio di colori che offre, prevede diversi stili: ogni stile è caratterizzato o meno dall'utilizzo di un particolare strumento. Per Raks Al Sayf intendiamo la Danza con la Spada.

Questo stile prende il nome dallo strumento che viene utilizzato, una spada, di varia tipologia, colore e dimensioni utilizzata dalla danzatrice durante l'esibizione. E' uno strumento piuttosto "moderno" della danza orientale e le sue origini sono alquanto incerte. Vi sono diverse leggende a riguardo ed ognuna porta in sè un significato.

Qualcuno la considera una danza sacra, legata ai riti propiziatori di Madre Terra (d'altronde la danza orientale altro non è che una danza in omaggio agli elementi del Creato!)
Danzando con la spada rendiamo omaggio ad Isthar, antica  Dea mesopotamica della Vita, della Luna, della Natura e della Guerra. 

Dall'Egitto alcune fonti parlano di danzatrici gawazee che avrebbero strappato le spade ai soldati napoleonici in missione in Egitto per improvvisare una danza con la spada in equilibrio sulla testa allo scopo di incantare gli "invasori" e magari, perchè no, avere un compenso in denaro per la loro esibizione. Ad ogni modo, il messaggio che trasmettevano era un uso della spada come oggetto di armonia e non di guerra.

I racconti ci riconducono anche al culto della Dea Manat la cui statua la raffigura con due spade in mano dai nomi Mikhdam (la tagliente) e Rasub (la penetrante); tale raffigurazione spiegherebbe anche il perchè in molte raffigurazioni pittoriche la danzatrice appaia con due spade: una in equilibrio sulla testa e una inpugnata in mano. 

Dalla Turchia, invece, viene una forma di antica danza coi pugnali o piccole sciabole, che origina dal gioco delle ballerine di danzare con i pugnali degli uomini degli eserciti. Le sciabole venivano appoggiate in terra incrociate, e le ragazze danzavano sopra di esse. In questa forma la danza con i pugnali era simbolo di giocosità e veniva fatta per divertimento, senza alcun richiamo verso l'aggressività. Sempre dalla Turchia proviene il racconto di come talvolta le schiave, ai tempi dell'impero ottomano, riuscivano a strappare le spade ai soldati, per improvvisare una sensuale danza, ponendo la spada sul capo,  attraverso cui riaffermare la  libertà della propria anima:  "Anche con una spada sulla testa, sono libera di muovere i miei fianchi e danzare", sembravano dire le belle schiave dell'harem ottomano. La spada simboleggiava la forza ed attraverso essa la schiava liberava la sua anima danzante.

Dalle varie storie e racconti, vengon quindi fuori i vari significati associati alla spada: non solo strumenti di Forza e Guerra, ma simbolo di Equilibrio (quando viene tenuta in equilibrio sulla testa o sulel varie parti del corpo a mò di bilancia) ma anche di Giustizia e Temperanza (basti ricordare le raffigurazioni di questedue virtù nei Tarocchi). Inoltre, la spada è il simbolo della Luna e delle Forze Misteriose dell'Universo.

La danza con la Spada è l'unione del maschile e del femminile: l'equibrio e la Forza maschile che si unisce e miscela al buio, l'occulto e la maternità femminile. 

Ed ecco che questa danza miscela la forza della spada a movimenti lenti e sinuosi, femminili certamente, che si intervallano a impugnature e movimenti delle arti marziali tant'è vero che, più che una danza, sembra quasi una vera e propria arte marziale. Questa danza richiama anche la Terra, con i movimenti marcati e veloci e i movimenti lenti della danzatrice stesa a terra in una varietà di combinazioni.

L'abbigliamento di questa danza è alquanto diverso dal Raqs Sharki ed è molto a discrezione della danzatrice: vengono prediletti pantaloni e top (completo alla turca) per il maggior comfort e praticità nei movimenti che richiede questa danza oltre ad avere un carattere più marcato e maschile. Nonostante tutto, come suddetto, molto sta all'interpretazione della danzatrice: ed ecco che possiamo incontrare un'associazione della spada con un classico abbigliamento raqs sharki o con una gonna ATS. Inoltre, spesso la danzatrice protegge il proprio capo con una pashmina che la aiuterà anche a donare maggior equilibrio alla spada in equilibrio sul capo.

Le musiche scelte generalmente per questa danza spaziano dai classici orientali a musiche stile epico odierne o musiche fusion di sonorità tra il Mediterraneo e l'Oriente.



giovedì 5 novembre 2015

Danza in Fascia - Percorso Post Partum

▸COME NASCE L'IDEA?
Il post-partum e il puerperio sono delle fasi molto delicate che succedono il parto in cui la donna vede nuovamente cambiare il suo corpo: ella passa dalla condizione di donna a quella di Madre; il suo corpo si modificherà per donarsi al proprio bambino.
Ma la donna deve anche riprendersi dal parto!
Ecco perchè la danza orientale e il Pilates: la prima è la danza della femminilità per eccellenza, la danza arcaica, una danza che dona benefici a tutto il corpo e allo spirito, con i suoi movimenti fluidi rilassa il bambino e armonizza il corpo della mamma. Il Pilates ci aiuta nella respirazione e nella ritonificazione del pavimento pelvico, lavorando sull'allungamento muscolare e sula rieducazione posturale.

▸QUALI BENEFICI?
I movimenti proposti saranno prevalentemente incentrati nella zona pelvica e addominale: ciò aiuta il recupero del tono addominale e perineale, a ritrovare il tono muscolare e a prevenire disfuzioni perineali come incontinenza e prolasso post-partum e/o riabilitare il pavimento pelvico dopo il passaggio del bambino.

Il percorso, inoltre aiuta a rafforzare il legame madre-bambino, ad abbattere gli stati d'ansia e trovare conforto e aiuto tra donne, un percorso di unione, confronto e sostegno femminile.

▸CHI CONDUCE?
Dott.ssa Ost. Mena Verde, ostetrica e floriterapeuta clinica, rieducatrice del pavimento pelvico ed esperta nei percorsi nascita e crescita del bambino.

Dott.ssa Chiara Pezzuti, coreografa e maestra di danze orientali (MIDAS/CONI), insegnante di Pilates, esperta nella conduzione di percorsi di movimento in gravidanza e post-partum.

▸COME SI ARTICOLA?
L'incontro avrà la durata di 2 h.
Sarà suddiviso in parte pratica con movimento in fascia e parte teorica in cui affronteremo le varie tematiche del post-partum come allattamento, recupero post-partum il tutto col la presenza della figura dell'ostetrica e della psicologa.

Nella pausa: "L'Angolo Tisaneria" ci aiuterà a rilassare, potremo scambiare qualche chiacchiera e conoscere le proprietà e i sapori di alcune erbe medicinali utili nel recupero puerperale e galattogoghe (favorenti la produzione di latte).

▸QUANDO?
Ogni Lunedì dalle ore 16,00 alle ore 18,00

▸DOVE?
L'angolo di Cliv, Via Rosano 55 - Aversa (CE)

INCONTRO CON POSTI LIMITATI!

☎ INFORMAZIONI E PRENOTAZIONE:
Dott. Ost Mena Verde: 3384330100
Dott Chiara Pezzuti: 3470808020
 

FOTO DELL'EVENTO: