lunedì 28 dicembre 2015

❁ Mehndi: Henna Tatoo ❁

La Lawsonia inermis, nota col nome comune di henna,o più spesso col corrispondente francese henné, è un arbusto spinoso della famiglia delle Lythraceae.
Questa pianta può raggiungere, nelle regioni del Sahara marocchino, l'altezza di un metro.
Dalle foglie e dai rami essiccati e macinati si ricava una polvere giallo-verdastra utilizzata come colorante su tessuti e pelle animale.

Originaria dell'Asia minore, Nordafrica, Iran ed India occidentale, la specie è stata coltivata in tutto il bacino del Mediterraneo orientale. Oggi è diffusa nei paesi arabi.

La tonalità rosso bruna varia in funzione della composizione in rami (rosso) e foglie (marrone). Spesso è mescolata con l'indaco per disporre di una maggior gamma di colori.

La nostra conoscenza delle proprietà coloranti e antisettiche di questa pianta risale a tempi antichissimi, basti pensare ai ritrovamenti di mummie egize.

L'henna ha diversi utilizzi che vanno da motivi religiosi a a cosmetici a terapeutici:

- Religioso: le donne e anche gli uomini sono soliti effettuare dei tatuaggi temporanei all'hennè (mehndi) come simbolo beneaugurale come ad esempio durante matrimoni.

- Cosmetico: utilizzato per abbellire e curare la pelle e per tingere i capelli.
- Terapeutico: note ormai sono le proprietà astringenti e antimicotiche di questa straordinaria pianta.

❁ Mehndi

E' il termine indiano per indicare un tatuaggio temporaneo all'hennè (Lawsonia Inermis), generalmente dipinto su mani e su piedi. Il suo utilizzo è principalmente religioso e beneaugurale durante riti nuziali o riti di protezione.

Può essere eseguito con uno stencil con a mano libera da vere esperte. L'uso e la pratica coinvolge un pò tutte le donne della famiglia e/o della tribù ed è simbolo di protezione per la persona che lo riceve. E' tradizionale del Nord Africa e dell'India.

Storia

L'origine del tatuaggio all'henné risale alle origini dell'umanità, infatti le popolazioni dell'area sahariana lo utilizzavano come pianta medicinale e per tatuaggi in occasione di feste e eventi sacri. Fu utilizzato in Mesopotamia, poi dagli Ebrei e dagli Egiziani. Si è scoperto che i capelli della mummia di Ramesse II erano stati tinti con l'henné. Alcuni testi assiri del VII secolo a.C. descrivono i preparativi di matrimonio di una giovane donna dalle palme delle mani e unghie colorate con l'henné. 

Inizialmente riservata a re e sacerdoti del mondo antico la pratica del tatuaggio con l'Henné raggiunse molti popoli in età romana per poi essere condannata dalla chiesa cattolica come pratica pagana se non addirittura considerata demoniaca.
L'henné infatti presenta proprietà terapeutiche lenitive e antinfiammatorie conosciute fin dai primi secoli oltre a dare la caratteristica colorazione bruna che tutti conoscono. Ancora oggi le donne di molti paesi medio-orientali utilizzano i tatuaggi su mani e piedi quali strumento di bellezza e seduzione per i rispettivi fidanzati e mariti.

I tradizionali disegni fatti con l'impasto all'hennè prediligono fiori, foglie anche in chiave astratta (vedi foto).

COME CREARE L'ìIMPASTO ALL'HENNE'

L'impasto ca creato con foglie di hennè accuratamente essiccate e macerate ( oggi è facilmente reperibile in diversi negozi Bio). La polvere ricavata viene impastata con acqua tiepida e succo di limone utilizzato come fissatore per aumentare la durata del tatuaggio e migliorarne la penetrazione della pelle.
Il colore caratteristico della polvere di hennè è verde brillante, mai nera, questo per poter discernere tra le varie qualità disponibili in commercio.
Il composto finale deve avere una consistenza nè troppo liquida (che potrebbe scivolar via e rovinare il disegno) nè troppo pastosa (perchè potrebbe aderire poco alla pelle riducendo il trasferimento del colore).

Oltre al limone, per migliorare la colorazione sulla pelle si può utilizzare dell'alcool per almenti (alcuni utilizzano nell'impasto delle vernici o acquaragia ovviamente sconsigliato perchè tossico).

Mai tenere a contatto l'hennè con contenitori metallici: sovente viene mescolato in contenitori di plastica, legno o vetro e mescolato con arnesi degli stessi materiali. Questo perchè il metallo potrebbe alterare le proprietà della pianta.

Di solito ,l'impasto va tenuto una notte a macerare in un ambiente asciutto e buio: questo per aumentarne il rilascio di colorante e quindi la scrivenza sulla pelle. 
Una simpatica "dritta" per aumentare la scrivenza è quella di congelare e scongelare l'impasto precedentemente preparato e lasciato macerare: l'alternanza di caldo e freddo aiuterebbe nel rilascio del colorante (tecnica utilizzata anche per la tinta per capelli all'Hennè).

COME APPLICARE L'IMPASTO E CREARE IL TATUAGGIO

coni in plastica
Generalmente l'impasto viene applicato sulla pelle avvalendosi dell'uso di coni di carta o di plastica oppure di una siringa con un particolare ago dal grosso calibro. Per chi è alle prime armi, si possono utilizzare degli stencil e stendere l'impasto con delle spatoline di plastica o legno. Per le mani esperte, invece, o per chi è pieno di creatività i coni e la siringa saranno la scelta più adatta.

In seguito all'applicazione dell'impasto, esso va lasciato asciugare accuratamente. Una volta che tutto l'impasto sarà essiccato, rimuovere con le mani le croste così potremmo ammirare il colore rossastro del tatuaggio tipico dell'hennè. 

Come consiglio, passare delel gocce di olio di argan sul tatuaggio per migliorarne il fissaggio.

DURATA DEL TATUAGGIO

Il tatuaggio all'hennè ha una durata media di 10/20 giorni (ad esclusione degli impasti che utilizzano vernici e/o acquaragia che, per ovvi motivi, durano polto di più!). 

La durata varia a seconda della cura che ne abbiamo. Per le prime 24 h dall'applicazione bisognerebbe evitare di lavare con saponi la zona. 
Più la zona è esposta a lavaggi frequenti minore sarà la durata.
Ad influenzare la durata dell'hennè vi è anche la sudorazione e il pH della pelle. Inoltre, anche le condizioni climatiche incidono molto: resta scuro in ambiente freddo e asciutto mentre tende a sbiadire in ambiente caldo e umido.


☢ ATTENZIONE

Anche se rimedio naturale, l'hennè NON VA UTILIZZATO in soggetti affetti da favismo o che presentano allergia alla pianta.
In caso di allergia, è consigliabile effettuare una prova su una piccola parte di epidermide e notarne gli effetti.
 


 


 

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